Le imprese in fuga dividono il governo: Draghi punta sugli sconti a chi investe

Se arriverà il via libera del Mef, che come sempre deve individuare le risorse, non si esclude che già in settimana il Consiglio dei ministri possa decidere qualcosa.

Né Orlando né la Todde sembrano tanto facilmente intenzionati a mollare. Ieri il ministro Pd è tornato a proporre «nuove regole per difendere il tessuto produttivo e industriale del nostro paese da operazioni di tipo speculativo». Ed ovviamente anche la Todde insiste per sfornare subito un decreto, che tra l’altro a questo punto potrebbe riguardare direttamente anche la Gkn, «in modo che tutte le grandi aziende, non in crisi, che hanno preso soldi pubblici e che intendono licenziare o decentrare le produzioni, seguano percorsi normati e ordinati nel segno della responsabilità sociale». Tutto il Movimento a partire da Conte e dal ministro dell’Agricoltura (ed ex titolare del Mise) Stefano Patuanelli la appoggiano. Dal fronte Pd «ok» al decreto sia il segretario Enrico Letta che il responsabile economico Antonio Misiani. Ma il rischio di cortocircuito Pd-5Stelle/Lega è altissimo, per questo Draghi non si sbilancia e cerca di mediare.

LA STAMPA

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