Giuseppe Conte, “cavallo sbagliato”. Non solo Selvaggia Lucarelli, rumors-M5s: chi vuole sbarazzarsi dell’avvocato
In altri tempi, lo statista di Volturara Appula, sicuro del proprio consenso si sarebbe candidato alle suppletive di Primavalle, anche rischiando di non essere eletto, come ha fatto Enrico Letta a Siena. In altri tempi, l’emorragia dei 100 parlamentari pentastellati cambia- casacca si sarebbe fermata davanti ad una solida presa di possesso del Movimento. In altri tempi l’ex premier, strapazzato tra piazze e comizi (l’ultimo a San Nicandro Garganico) non si sarebbe sentito «un po’ stanchino» come un Forrest Gump qualsiasi e mai avrebbe minacciato di mollare il colpo; e mai avrebbe confuso il nome della candidata sindaco di Milano con quella di una escort. Sarebbe troppo facile appurare come, durante il lungo battesimo del nuovo M5S, Conte non abbia avuto un guizzo, un’idea rivoluzionaria, un colpo di lombi. Ed è inutile star qui ad elencarne l’imperlata delle gaffes e delle figure cacine. La vera verità è che Giuseppe Conte è una persona perbene scaraventata in un gioco più grande di lui. Mio padre lo paragona a quegli “avvocaticchi delle Murge” che negli anni ’50 erano in grado di curare i clienti del paesello; ma che quando dovevano venire in città andavano nel pallone e assomigliavano a Totò e Peppino- I fratelli Capone, in colbacco e cappotto a Milano. Quando lo proteggeva l’apparato della Presidenza del Consiglio i traccheggiamenti di Conte sembravano una strategia istituzionale; tornato l’uomo sulla strada della militanza, la realtà s’ è rivelata implacabile. Sarebbe troppo facile parlare di un fallimento annunciato. Ma le cose facili piacciono un sacco….
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