Vittorio Feltri smonta le balle di Virginia Raggi: “Roma? Una Ferrari pilotata dai cinghiali”
Esiste un contenzioso tra Libero e la sindaca Raggi perché alcuni anni orsono un nostro articolo su di lei eletta di recente fu titolato così: “patata bollente”, che in altri termini, i dizionari della nostra lingua sostengono trattasi di questione scottante. Non è quindi una espressione offensiva. Ma a parte questo dettaglio giudiziario, personalmente non penso che la prima cittadina romana sia peggiore di chi l’ha preceduta a capo del Campidoglio. Ha fatto quello che poteva, poco ma tutto quello che era lecito aspettarsi da lei, date le condizioni della capitale. Oggi, sorprendentemente ella dichiara: ho ricostruito Roma, trasformandola in una Ferrari, la macchina italiana più forte.
Una affermazione impegnativa della quale è difficile trovare riscontro nella realtà. Infatti la splendida Città eterna paragonata alla formidabile vettura forse è pilotata dai cinghiali e dai gabbiani, i soli che diano una zampa alla cara Raggi a contenere la montagna di rifiuti che assedia l’Urbe. Nessun altro essere vivente si impegna a combattere contro la monnezza dilagante che soffoca vari quartieri. Il porcus singularis (definizione latina) è dunque una risorsa e la Raggi che giustamente la sfrutta quale squadra di spazzini efficienti, e non inclini a scioperare, dovrebbe apprezzarli e non combatterli quasi fossero nemici.
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