Bollette e soldi per la quarantena: arriva il decreto da cinque miliardi
Luca Monticelli
ROMA. Un sostegno ai lavoratori in quarantena da Covid che non possono stare in smart working e un aiuto alle famiglie alle prese con il caro bollette. Sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio arriveranno due decreti che valgono complessivamente tra i quattro e i cinque miliardi. La mattina però, il premier Mario Draghi la dedicherà all’assemblea di Confindustria. Il presidente del Consiglio prenderà la parola dopo la relazione di Carlo Bonomi che aprirà i lavori alle 10.30.
Gli investimenti del Recovery plan, la ripresa, la transizione ecologica, l’Europa e il lavoro sono solo alcuni dei temi che Draghi affronterà nel suo discorso. Tra gli imprenditori cresce l’attesa per sapere come si esprimerà il premier sulla questione delle delocalizzazioni. Le bollette
I tecnici del Mef e del Mise lavorano da giorni su un provvedimento da 3,3 miliardi in grado di mitigare gli aumenti di luce e gas che scatteranno dal 1° ottobre con rialzi rispettivamente del 40 e del 30%. Il decreto però resta in bilico: l’impegno del governo è quello di approvarlo nella riunione fissata nel pomeriggio, ma gli ultimi nodi sulle coperture verranno sciolti probabilmente in mattinata. Non hanno dubbi sulla tempistica i ministri Luigi Di Maio e Mariastella Gelmini che annunciano: «Sulle famiglie non devono pesare i costi degli aumenti in bolletta, i fondi verranno stanziati nel prossimo Consiglio dei ministri».
La bozza individua risorse tra i tre e i quattro miliardi che serviranno a ridurre di un terzo l’impatto dei rincari, stimati in quasi dieci miliardi di euro. Dalle aste di Co2, ossia le quote che le aziende comprano sul mercato per poter inquinare, arriveranno 800 milioni, mentre il grosso delle coperture provengono dai soldi recuperati nelle pieghe del bilancio, grazie ai soldi non spesi dei decreti anti-crisi.
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