Bollette e soldi per la quarantena: arriva il decreto da cinque miliardi
Il decreto mette in campo un doppio intervento. Un taglio degli oneri di sistema presenti nelle utenze per finanziare la ricerca, le rinnovabili e smaltire il nucleare.
E un aiuto ai consumatori meno abbienti, incrementando il bonus sociale che già oggi percepiscono tre milioni di famiglie con l’Isee inferiore a 8.265 euro, i nuclei con più di tre figli a carico fino a 20 mila euro e i titolari del reddito di cittadinanza.
In una mozione presentata alla Camera la maggioranza chiede al governo di agire anche sul taglio dell’Iva. Di questo però se ne riparlerà nella legge di bilancio: la sterilizzazione dell’imposta sul valore aggiunto, oltre che essere molto costosa, va valutata nell’ambito delle regole europee.
Un nuovo fronte è quello del “caro gas” applicato ai trasporti, con aumenti vertiginosi per il carburante di auto, bus e mezzi pesanti. Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive alla Camera, auspica una norma per il settore: «Si può e si deve immaginare una misura emergenziale per limitare l’impatto sugli utenti che hanno scelto queste vetture perché ecologiche e con consumi bassi».
La quarantena
Torna l’indennità di malattia per le persone in isolamento fiduciario che non hanno la possibilità di lavorare da casa. Si ragiona su un meccanismo che assicuri il rimborso integrale per tutti gli iscritti all’Inps, mentre agli appartenenti ad altri istituti di previdenza (circa il 17% dei lavoratori) è previsto un forfait. La misura costa circa 700 milioni sul 2020, a causa di poste di bilancio arretrate e 900 milioni per tutto il 2021.
La polemica sulla quarantena era esplosa in piena estate quando in una circolare del 6 agosto l’Inps aveva messo nero su bianco di aver esaurito le risorse. Un intervento è necessario per evitare gli effetti retroattivi, infatti tutti coloro che dal 1° gennaio 2021 sono stati per alcuni giorni in isolamento rischiano un taglio dello stipendio e dei contributi. Unimpresa ha calcolato un danno in busta paga tra i 600 e i mille euro.
LA STAMPA
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