Draghi a imprese e sindacati “Ora un patto per l’Italia” l’ovazione degli industriali

Di certo non possono essere rinviate le riforme: vanno fatte «adesso. Basta giochetti, basta veti» dice Bonomi alzando i toni. «Confindustria si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare questo processo» e «a chi flirta coi no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori».

Oltre alle riforme ci sono tre altri «problemi italiani» che vanno affrontati. C’è il tema della concorrenza, e dei troppi i settori sottratti alla logica del mercato a partire da balneari ed ambulanti. E poi c’è il Fisco (oltre all’Irpef serve anche una radicale revisione dei bonus, va cancellata l’Irap e riviste le imposte sulle società). Sulle pensioni Bonomi definisce Quota 100 «un grosso errore, un furto ai danni dei più fragili, che non va perpetrato». Semmai, aggiunge, «discutiamo di lavori usuranti, ma che siano veri non l’ennesima salvaguardia». Quarto punto, il mercato del lavoro. Dopo «la sciocchezza plurima» del blocco dei licenziamenti che ha fatto slittare la riforma degli ammortizzatori, Confindustria chiede ammortizzatori universali e politiche attive affidate a pubblico e privato assieme.

No al salario minimo

In conferenza stampa a fine mattinata Bonomi ha anche commentato la proposta di introdurre anche in Italia il salario minimo rilanciata ieri dal presidente dell’Inps Tridico in una intervista a la Stampa. «In Italia c’è una forte contrattazione nazionale e non avrebbe senso – ha sentenziato –. Ed il fatto che i sindacati sono contrari la dice lunga».

LA STAMPA

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