L’offensiva dei leghisti governisti: “Salvini pensi a tasse e Nord adesso basta inseguire i No Vax”

In pochi però credono alla resa dei conti post comunali. È uno scenario che nelle chat e nelle riunioni locali non viene preso in considerazione: «Nè scissione né cambio di leadership – è il ragionamento di sindaci e assessori – servono nuovi obiettivi. Dobbiamo tornare a essere un partito territoriale, capace di trovare una sintesi dopo un confronto interno».

Luca Zaia e Massimiliano Fedriga sono sempre più un modello per le giovani leve del Carroccio che hanno responsabilità pubbliche. Fedriga però smentisce l’ipotesi di una sua candidatura alla segreteria: «È una follia, Salvini è bravo e io lo appoggerò, avrà il mio umile aiuto. Il partito non è un monolite dove tutti la pensano allo stesso modo, possono esserci sfumature diverse. Da questo a dire che la Lega è divisa e Salvini va messo in discussione c’è un oceano». Per ancorare il dibattito su questioni concrete e ricompattare il partito sui «veri temi identitari», i governatori – da Fedriga e Zaia a Fontana, passando per Fugatti, Tesei, Solinas, e Spirlì – hanno condiviso un documento comune contro la riforma del catasto, rilanciato da Salvini.

«Hanno ammazzato la Bestia», scrive un militante su Facebook evocando la propaganda di Morisi, senza però additare colpevoli. Sarà una coincidenza, tuttavia, dopo il sacrificio dell’ex fedelissimo di Salvini, il pressing degli “istituzionali” si è intensificato. La rotta tracciata dai territori punta il fisco come la prima delle battaglie, sempre che non si arrivi alla collisione in Parlamento, nell’ora dell’esame dell’ultimo decreto sul Green Pass.

LA STAMPA

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