Mancano dosi di vaccino per 6 milioni di italiani
Mancano cinque giorni perché lo Stato possa avere la coscienza a posto e almeno distribuisca alle Regioni gli 11,8 milioni di dosi vaccinali che mancano. Cinque perché come è noto a tutti servono almeno due settimane dalla dose ricevuta per potere ricevere il green pass con cui andare a lavorare. Guardando i dati degli ultimi giorni è praticamente impossibile che accada: la distribuzione sta procedendo con il rallentatore e se le fiale non arrivano dai fornitori si può fare ben poco.
Ma certo per potere chiedere ad altri di fare il proprio dovere bisognerebbe che chi impone prima abbia compiuto il suo. E non è così. In queste condizioni di insufficienza bisognerebbe fare slittare tutto quel che è previsto dal prossimo 15 ottobre alla data in cui lo Stato possa dire: ho fornito tutte le dosi che possono servire a tutti, e anche qualcuna in più per riserva. Altrimenti è un’ingiustizia bella e buona nei confronti dei cittadini. E finché il dovere dello Stato non è compiuto, dovrebbero per lo meno essere gratuiti i tamponi necessari ad ottenere nell’attesa la carta verde, altrimenti assisteremo solo a prepotenza e vessazione che non posa su alcuna base, né giuridica né reale.
In una tragedia come quella che abbiamo vissuto trovarsi di fronte uno Stato che come unica logica ha quella del Marchese del Grillo («Io sono io e voi non siete un c…») non può che provocare rabbia dei cittadini. La stessa che abbiamo segnalato davanti all’incredibile notizia sulle quarantene da Covid stabilite come obbligo da legge dello Stato e ora a carico quando va bene delle imprese, ma quando va male (e accade sempre di più) a carico del lavoratore che ci perde lo stipendio. Come si fa a dire che non si trovano fondi per pagare quello che tu imponi a un lavoratore? E perché mai il cittadino dovrebbe fare il suo dovere davanti a uno Stato che per primo non fa il suo?
IL TEMPO
Pages: 1 2