I risultati delle elezioni in Germania: la Spd ha vinto, ma la Cdu non cede

Nel «giro degli elefanti», il confronto tra i leader che chiude la giornata elettorale in Germania, sia il candidato socialdemocratico Olaf Scholz che quello cristiano-democratico Armin Laschet hanno detto di voler guidare il prossimo governo tedesco. Laschet ha ripetuto più volte che per farlo serve avere una maggioranza in parlamento, non necessariamente essere il primo partito. Ma sembra un tentativo disperato.

Di certo c’è che ci vorrà una coalizione a tre. E questo dà un potere inedito ai due partiti «minori»: Verdi e Fdp, con i liberali che già ieri sera hanno fatto agli ambientalisti «l’offerta», subito accettata, di trattative dirette a due, indipendenti da quelle del possibile partner di maggioranza.

Esclusa la riedizione della «grande coalizione» con o senza terzo incomodo (non la vuole né l’Spd né la Cdu), e con il pessimo risultato della Linke, le coalizioni possibili restano quella «semaforo», la più probabile (dai colori dei partiti: il rosso di Spd, i Verdi e il giallo di Fdp) e la «Giamaica» (cioè il nero di Cdu/Csu, i Verdi, e Fdp).

Da oggi le forze politiche avvieranno le loro trattative. Hanno promesso tutti di volerle portare a termine velocemente, perché le urgenze per il Paese sono tante e «tutta l’Europa guarda alla Germania».

L’ultima volta, nel 2017, ci sono voluti sei mesi di discussioni puntuali per trovare una maggioranza. Intanto resterà in carica la cancelliera Angela Merkel: in molti si chiedono se toccherà ancora a lei pronunciare il discorso di capodanno. Ieri Scholz ha promesso che il nuovo governo arriverà prima di Natale.

CORRIERE.IT

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