Reddito di cittadinanza: cosa deve cambiare

di Milena Gabanelli e Rita Querzè

La civiltà di un paese si misura anche dalla sua capacità di non abbandonare i poveri a loro stessi. Per il reddito di cittadinanza spendiamo circa 7,2 miliardi l’anno per sostenere 1,36 milioni di famiglie su 2 milioni di famiglie povere totali. Questo strumento, però, è nato con molti limiti che vanno urgentemente corretti, cominciando col non darlo a chi non ne ha diritto.

Quanti furbi sono stati scovati

Al 31 agosto scorso, su 3.027.851 persone che avevano ottenuto il reddito di cittadinanza, a 123.697 è stato revocato l’assegno a causa di dichiarazioni false. Le più frequenti riguardano la composizione del nucleo familiare, il reddito, la mancata dichiarazione dello stato detentivo o della presenza di condanne di particolare gravità, come l’associazione mafiosa. Certo è molto complicato controllare tutte le richieste di poveri veri e presunti, ma potenziare l’incrocio dei dati, a partire dall’anagrafe nazionale, consentirebbe di individuare a monte chi non ha diritto, prima di fare il versamento. Anche perché una volta scovati i furbi, quei soldi non li rivedrai mai più.

Penalizzate le metropoli del nord

Il livello di povertà dipende dalle entrate mensili in rapporto al costo della vita del luogo in cui vivi. Per questo l’Istat stabilisce soglie diverse di reddito al di sotto delle quali si è poveri.

Prendiamo due single. Giorgio abita a Milano e guadagna meno di 840 euro al mese. Antonio risiede a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, e non arriva a 570 euro al mese. Per l’Istat Giorgio e Antonio sono poveri alla stessa maniera perché a Nocera Inferiore i prezzi sono più bassi che a Milano, quindi la quantità di cose che possono permettersi è identica. La soglia di povertà fissata dal reddito di cittadinanza per i single è di 780 euro, vuol dire che Antonio prende l’assegno e Giorgio no. Non solo: se a Nocera Inferiore guadagni ogni mese 650 euro per l’Istat non sei povero in senso assoluto, ma il reddito di cittadinanza viene dato lo stesso perché sei sotto i 780 euro. Il risultato finale è che oggi il 36% di coloro che prendono il reddito, non se la passano bene, ma non sono poveri. Mentre c’è un 56% di poveri che oggi non riceve il reddito. Quelli tagliati fuori abitano al Nord e nelle metropoli. Da notare: il reddito di cittadinanza di un single è composto da 500 euro per vivere più 280 per l’affitto. E il contributo per l’affitto è lo stesso in tutta Italia. Ma un monolocale periferico a Milano non lo trovi a meno di 400 euro, a Nocera Inferiore te ne bastano 200.

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