Draghi e il destino dei partiti

E’ qui che si giocherà il destino dei partiti e, per essi, della politica. Per ora, essi sembrano tentati di far valere la loro debole forza ergendosi come un improbabile contraltare del capo del governo. Mentre questi, a sua volta, evita con cura di incrociare i ferri con i suoi azionisti e li avvolge semmai nel suo silenzio. L’esito di tutto questo è di sommare il logorio delle attese, i rumori delle esercitazioni e i rischi degli equivoci.

Draghi insomma è il generale Kutuzov, è l’inverno russo che fa il vuoto intorno all’avanzata dell’esercito francese. E i partiti, a loro volta, se volessero proporsi come i discendenti di Napoleone Bonaparte, dovrebbero almeno inoltrarsi nella steppa con qualche cautela in più. A distanza di due secoli sarebbe interesse di tutti evitare di dar fuoco a Mosca.

LA STAMPA

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