Morisi: l’addio alla Lega, i 2 grammi di cocaina e il racconto dei due giovani. Così il guru della Bestia è finito nei guai
I vicini russi
Anche perché negli ultimi mesi l’appartamento acquistato dalla società Socec del costruttore Andrea Lieto era finito sotto osservazione per una serie di passaggi di soldi. Ma anche per quello che i vicini definiscono «un continuo viavai». E questo avvalora l’ipotesi che in realtà i controlli sui due ragazzi siano scattati dopo una soffiata relativa proprio alla cessione della droga. O forse alla ricerca di altro. Due anni fa, quando scoppiail caso dei fondi russi alla Lega , la trasmissione Report descrive Lieto come «imprenditore con aziende in paradisi fiscali e in relazione con uomini d’affari russi». E uno dei vicini di casa di Morisi, a Belfiore, è tale Sergey Martyanov. Che col guru della comunicazione di Salvini condivide anche lo stesso numero civico, l’1. Ha comprato casa lì nel 2012, Martyanv. Che risulta anche essere socio di un’azienda, la Namiana srl, che ha la sede sempre a palazzo Moneta. Morisi ha sempre negato di conoscerlo, ma il suo nome compare più volte nelle segnalazioni di operazioni sospette di Bankitalia per i fondi ricevuti proprio dal Carroccio per finanziare la «Bestia».
L’indiscrezione
Non è un mistero che la strategia comunicativa di Morisi, sempre molto aggressiva, fosse mal sopportata dalla parte più governista del Carroccio. La scorsa settimana, quando l’agenzia AdnKronos rivela che ha lasciato l’incarico, lui assicura che «non c’è alcun motivo politico, ma solo personale». Invece cominciano a girare indiscrezioni su un’inchiesta in corso, si parla «materiale portato via dall’appartamento». Fino alla conferma dell’indagine per droga. E il caso politico esplode.
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