Cacciari, diritto alle libere idee

A differenza di quanti – è necessario fare nomi e cognomi? – “vedono complotti e piani da Spectre di James Bond dietro ogni angolo” (ancora la Stampa del 3 settembre). E diversamente, credo, da chi considera quella attuale una “democrazia sospesa”. Ancora due questioni. Penso che Cacciari sbagli quando manovra assai spericolatamente la correlazione tra persone vaccinate e ricoveri ospedalieri; e ritengo più affidabile il seguente dato: “l’efficacia della copertura vaccinale con ciclo completo rispetto ai non vaccinati è del 97% per le terapie intensive. E del 94-95% per i ricoveri ospedalieri; e ciò con un’efficacia costante nel tempo” (Nino Cartabellotta). Ma sono d’accordo con Cacciari, quando invita alla prudenza prima di imporre la vaccinazione a bambini e adolescenti. Infine, vedo che nel curriculum della stragrande maggioranza di coloro che oggi si battono fieramente “per la libertà” e ancora più pugnacemente “contro la dittatura sanitaria”, non si trova traccia, negli ultimi decenni, di un solo atto, ma anche di uno straccio di parola, a difesa dei diritti individuali e collettivi. Non è questo il caso di Massimo Cacciari che contro “l’emergenza perenne” – per esempio quella delle cosiddette leggi anti – terrorismo – già alzava la voce negli anni ‘80. E vi garantisco che allora era persino più difficile di quanto lo sia oggi.

In ogni caso, penso che per tutti debbano valere le parole del fisico Giorgio Parisi: “Non c’è un ricercatore che abbia la verità in mano o uno studio scientifico che dia una dimostrazione definitiva. Esiste un consenso che si accumula gradualmente attorno a prove sempre nuove, con un meccanismo di autoregolazione che corregge gli errori” (intervista a Repubblica del 23 settembre scorso).

LA STAMPA

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