Merck: «Il Molnupiravir dimezza il rischio di ospedalizzazione e morte per il Covid»

di Cristina Marrone

L’antivirale molnupiravir, secondo Merck, si è dimostrato efficace nella cura contro tutte le varianti del coronavirus se assunto in fase precoce. Il gruppo farmaceutico chiederà alla Fda l’autorizzazione all’uso in emergenza

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La compagnia farmaceutica Merck Sharp & Dohme (MSD) e Ridgeback Biotherapeutics hanno affermato in una nota che chiederanno all’Fda americana e poi agli altri enti regolatori di tutto il mondo l’autorizzazione all’uso in emergenza della pillola antivirale molnupiravir per il trattamento del Covid dopo che uno studio clinico in fase avanzata ha mostrato che il farmaco ha dimezzato il rischio di ospedalizzazione e morte. La società farmaceutica ha annunciato di aver interrotto la sperimentazione clinica di fase 3 in anticipo dopo che un’analisi ad interim ha mostrato che il 7,3% dei pazienti trattati con il farmaco era morto o era stato ricoverato in ospedale, contro il doppio, 14,1% di quelli che avevano ricevuto un placebo. La decisione di interrompere lo studio con l’arruolamento di nuovi pazienti è stata presa in seguito alla raccomandazione da parte di un comitato indipendente di scienziati che monitoravano lo studio, dopo aver consultato la Fda (gli studi vengono sospesi in anticipo quando il risultato è nettamente positivo e per motivi etici non si può negare il farmaco a tutti i pazienti, come in questo caso, o al contrario i risultati non sono promettenti come ci si sarebbe attesi).

L’analisi ad interim di fase 3 dei dati di 775 pazienti ha mostrato che nessuno dei partecipanti che aveva ricevuto molnupiravir era morto durante i primi 29 giorni di studio rispetto agli otto che avevano ricevuto il placebo. Il trattamento prevede una pillola due volte al giorno prescritta per cinque giorni a pazienti con diagnosi di Covid-19 recente.

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