Morisi, l’ombra della vendetta: “L’hanno denunciato per i soldi”

Se c’è stata molta confusione è perché la prima versione dei fatti, a lungo sostenuta anche dalla procura di Verona, è che i ragazzi fossero incappati in un controllo casuale dei carabinieri. E invece, ecco adesso la procuratrice Angela Barbaglio: «Ho parlato di controllo casuale per spiegare che non c’erano indagini precedenti a quel giorno, nessuno era già sottoposto a investigazione. L’intervento dei carabinieri può benissimo essere partito da una chiamata al 112». Così è stato, infatti.

Prima un litigio per soldi, poi una specie di vendetta attraverso la droga. «Se nel proseguo delle indagini emergeranno altri fatti di rilevo, potrà cambiare anche il titolo di reato. Per il momento siamo sempre all’ipotesi iniziale: quella della cessione di sostanze stupefacenti». La procuratrice Angela Barbaglio aggiunge: «Che questa notizia sia stata da noi, o dalle forze dell’ordine, tenuta artatamente nascosta per essere utilizzata in periodo pre-elettorale mi pare del tutto ridicola». Una notizia sempre minimizzata dalla procura di Verona. Anche quando è diventata pubblica. I due ragazzi romeni al centro della storia hanno scelto strategie diverse. Nicolas, l’unico che comprare agli atti, ha rilasciato tre interviste e dalla Romania annuncia per oggi il suo ritorno in Italia. Alexander tace, come chi aspetta che la tempesta passi.

LA STAMPA

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