Un voto di libertà. La sinistra vuole vincere “sporco”: è l’occasione per mandarla a casa
Il potere è loro, ovunque. Occupano governi e sottogoverni in barba agli elettori, società pubbliche e banche al cui vertice si mandano da soli, istituzioni che riservano solo a sé, case editrici, tv, stampa, cultura, cinema, teatri e ogni angolo di vita pubblica e spesso privata di questo paese. Chiunque altro ambisca viene disintegrato, confinato in un recinto da cui non deve mai provare ad uscire. Ci provano i 5 stelle? Disintegrati e riassorbiti. Ci prova la Lega? Randellata. Ora la Meloni che ci aveva provato e tornava comoda come randello per Salvini va ricondotta al recinto. Sì, certo. Sono brutte storie e poco commendevoli quelle di Morisi e l’ultima di Fidanza, come apparsa nel video di Fanpage. Ma sarebbero diventate novelle minori fossero scoppiate a sinistra, a cui è concesso di farsi un po’ male esclusivamente da sola, in famiglia. Ma la dicono lunga sulla libertà concessa in questo Paese: per almeno la sua metà- spesso la maggioranza- è al massimo libertà vigilata e condizionata. Se provi ad alzare la testa, te la rimettono nella sabbia in pochi minuti.
Hanno limiti Salvini e Meloni? Certo. Fanno errori? Tanti. Capita pure che non siano bravissimi a scegliersi le buone compagnie e in qualche caso anche le persone su cui puntare. Magari si poteva fare meglio qua e là. Ma guardate che domenica nelle urne- e lo ha dimostrato questa ultima settimana, non c’è solo la scelta di un sindaco spesso da mettere alla prova (salvo gli uscenti nessuno l’ha fatto prima). C’è in questi tempi sempre più bui una questione di libertà. Non riguarda solo quei due, ma tutti voi che non avete il cuore che batte a sinistra e una poltroncina comoda sotto l’ombra di quel potere. E’ l’occasione di un ruggito di libertà per difendere con gli artigli e con i denti il diritto ad esistere, il rispetto di una parte del paese. Non è il momento di guardare a questo o quel candidato che può sembrare più simpatico e poi inevitabilmente deluderà. E’ l’ora di un voto di libertà.
IL TEMPO
Pages: 1 2