Svelate le casseforti dei potenti del mondo nei Pandora Papers i segreti di re, politici e vip
Mentre in Africa tra le rivelazioni del consorzio di giornalisti ci sono gli affari del presidente del Kenya Uhuru Kenyatta: pur dipingendosi da anni come nemico numero uno della corruzione, Kenyatta e alcuni dei suoi stretti familiari hanno creato almeno sette entità offshore per nascondere denaro e beni immobiliari per più di 30 milioni di dollari. Nei documenti c’è anche la famiglia reale britannica, che tramite il fondo della Regina ha acquistato per 67 milioni di sterline una proprietà a Londra legata alla famiglia del presidente dell’Azarbaijan, Ilham Aliyev, accusata di corruzione.
Tre i nomi di cittadini italiani finora esposti, anche se l’Espresso ha annunciato una nuova puntata per venerdì prossimo con altri nomi di connazionali. Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, i cui affari offshore sono finiti nel mirino del fisco spagnolo. Raffaele Amato, boss di Camorra, capo degli «scissionisti» e al centro della sanguinosa guerra tra clan che ha ispirato il libro e la serie televisiva Gomorra, ha fatto una serie di investimenti in Spagna grazie a una fiduciaria di Montecarlo poco prima della sua fuga nel 2005. Arrestato proprio in Spagna nel 2009, sta scontando una condanna definitiva a venti anni di reclusione. I consulenti di Montecarlo, scrive l’Espresso, non hanno mai risposto alle richieste di chiarimenti arrivate dal consorzio di giornalisti.
Italiano è anche l’ex nazifascista Delfo Zorzi, intercettato dalla polizia italiana nel 1997 mentre era latitante, utilizzava per le comunicazioni più riservate un telefonino intestato alla filiale svizzera di una misteriosa società offshore. La sua esistenza e le sue attività in Italia, dove Zorzi controllava segretamente catene di negozi e aziende di abbigliamento, fu svelata da un’inchiesta giornalistica dell’Espresso firmata da Alessandro Gilioli. I Pandora Papers ora documentano che Zorzi era cliente della Fidinam, una società fiduciaria svizzera controllata da prestigiosi avvocati ed ex magistrati, che aveva registrato quel cliente con il suo nuovo nome giapponese, Hagen Roi, ottenuto a Tokyo dove vive dagli anni ’70. Processato e condannato in primo grado per la strage di Piazza Fontana, Zorzi è stato assolto in appello e la Cassazione ha confermato in via definitiva la sua innocenza. Nel suo curriculum giudiziario compare solo una vecchia condanna definitiva dopo un arresto in Veneto nel 1968 per armi ed esplosivi. —
LA STAMPA
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