Caro-energia, l’Ue scende in campo

Resta da capire se le strozzature nelle forniture di metano saranno superate grazie all’entrata in funzione del controverso Nord Stream 2, il gasdotto che dalla Russia porta metano in Germania bypassando l’Ucraina, e che ieri ha iniziato a essere riempito. Dal versante petrolifero non arrivano intanto buone notizie. La riunione dell’Opec+, il cartello che raggruppa i maggiori produttori mondiali, ha confermato anche per novembre un rialzo della produzione mensile complessiva di appena 400mila barili al giorno. Il mancato incremento dell’output (alla vigilia del vertice gli esperti puntavano su una cifra doppia) ha impresso al greggio una spinta immediata, con il Brent che ha superato gli 81 dollari al barile (massimo da sette anni) e il Wti che ha sfiorato quota 78 dollari. Un motivo in più per una reazione rapida, e coordinata, dell’Europa.

IL GIORNALE

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