No green pass, l’ira di Lamorgese: mai più giorni simili. Blindati e zone rosse contro nuovi blitz

di Fiorenza Sarzanini

Una relazione su quanto accaduto sabato, ma soprattutto sulle carenze nell’attività di prevenzione delle forze dell’ordine e dell’intelligence.

L’ha chiesta la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in vista del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza convocato per domattina al Viminale.

«Mai si dovrà ripetere quello che è successo due giorni fa», scandisce la ministra. E poi sollecita una ricostruzione di tutti passaggi per individuare le falle nel dispositivo di sicurezza che non ha previsto la presenza di oltre 10 mila persone in piazza del Popolo, ma soprattutto non è riuscito a impedire l’assalto e la devastazione della sede della Cgil pianificato dai leader di Forza Nuova e realizzato dai dimostranti.

La tensione è altissima, forti i timori per le proteste già annunciate per il fine settimana, a partire da venerdì quando entrerà in vigore l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori. Le questure di mezza Italia stanno ricevendo richieste di autorizzazione per manifestazioni e cortei, la riunione con i vertici di polizia, carabinieri, guardia di finanza e 007 servirà proprio a rivedere la strategia per la gestione della piazza. Da qui alla fine dell’anno la tensione sociale rischia di acuirsi sia per la crisi economica, sia per un dibattito politico sempre più acceso che riguarda soprattutto le formazioni estremiste, come del resto sta accadendo in queste ore riguardo all’opportunità di sciogliere con un decreto Forza Nuova.

Tra venti giorni Roma ospiterà il
G20, evento internazionale con i capi di Stato e di governo che arriveranno nella capitale con centinaia di persone al seguito. È l’appuntamento più atteso ma anche più temuto dagli apparati di sicurezza perché l’attenzione del mondo sarà concentrata sull’Italia e le frange estreme della protesta mirano a prendersi la scena.

Intorno alla Nuvola — luogo che ospiterà il summit — sarà istituita una «zona rossa», ma uno spiegamento di forze dovrà essere predisposto anche a protezione di tutti gli altri obiettivi sensibili, dei percorsi riservati ai leader e alle loro consorti, ai luoghi dove saranno organizzate le cene e gli incontri di gala. L’attività di prevenzione sarà decisiva per evitare che la città sia messa a ferro e fuoco dai gruppi di estremisti che già minacciano di arrivare per «assaltare e sfasciare», come annunciano da giorni sui profili social e nelle chat.

Se a fine mese dovranno essere impiegati migliaia di uomini per garantire che tutto fili liscio, l’allerta per i prossimi giorni è già scattato. Tra venerdì e sabato le proteste per l’obbligo di certificazione potrebbero essere di nuovo molto pesanti. La linea di intervento è stata tracciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi d’intesa con Lamorgese e prevede di limitare al massimo la concessione delle autorizzazioni a manifestare, impedendo i cortei e lasciando soltanto la possibilità di sit in organizzati in luoghi distanti dalle sedi istituzionali che dovranno essere protette con presidi fissi e blindati come appunto nelle «zone rosse» .

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