Italia a rischio blocco
Niccoló Carratelli
I banchi di mercati e supermercati mezzi vuoti, perché la frutta e la verdura non sono state raccolte. O perché i camion non le hanno portate a destinazione. Autobus e metro a scartamento ridotto nelle grandi città, per mancanza di autisti. La raccolta dei rifiuti a singhiozzo per l’assenza degli addetti delle aziende municipalizzate. L’attività dei porti paralizzata e le nostre strade meno presidiate, a causa di un numero insufficiente di poliziotti e carabinieri. È il rovescio della medaglia dell’obbligo di Green Pass per i lavoratori, che scatta domani e rischia di rallentare o bloccare interi pezzi di Paese, pregiudicando servizi fondamentali per i cittadini. La classica zappa sui piedi, potremmo dire, usando una metafora calzante, visto che uno dei settori che teme pesanti ripercussioni operative è proprio l’agroalimentare.
Senza pass nei campi agricoli
I braccianti che si occupano della raccolta nei nostri campi sono in larga parte (85%) stranieri, spesso non vaccinati oppure immunizzati con vaccini a oggi non riconosciuti a livello europeo, come il russo Sputnik. Si tratta di una platea di lavoratori già risicata rispetto alle esigenze del settore e per gli imprenditori agricoli sarà difficile rimpiazzare coloro che non sono in regola con il pass. In Val di Non, per esempio, la raccolta delle mele continuerà per alcune settimane: gli stagionali dell’Europa dell’Est, con contratto fino al 31 ottobre, sono oltre 5mila ma, secondo le stime della Coldiretti Trentino, ne resteranno meno di un migliaio al lavoro. Scenario simile negli agrumeti siciliani e calabresi, dove la stagione della raccolta sta partendo adesso. Se pure le casse verranno riempite, non è detto che vengano distribuite, perché i numeri forniti dalle associazioni dell’autostrasporto sono preoccupanti: «Il rischio che si blocchi tutto è oggettivo – spiega Ivano Russo, direttore generale di Confetra – noi abbiamo in Italia circa 900mila addetti tra autotrasportatori, corrieri e operatori di magazzino, con 25-30% non munito di Green Pass».
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