Blocchi o non blocchi, Draghi non dà i tamponi gratis

Draghi è comunque deciso a tenere il punto, pur conscio delle difficoltà politiche ma soprattutto organizzative, spinto da due ordini di motivi. “Perché è giusto”, taglia corto una fonte di Palazzo Chigi. Il ragionamento è semplice: il paese ha riaperto grazie alla campagna vaccinale, e grazie ai vaccini il contagio è stato fortemente limitato. Draghi, Roberto Speranza e un po’ tutto il governo hanno rivendicato il balzo in avanti dato dalla combinazione tra vaccini e green pass, e la gratuità dei tamponi disincentiverebbe quell’ulteriore balzo in avanti che è nelle speranze dell’esecutivo. Per dirla con un esponente dell’esecutivo, “la vera pacificazione nazionale è il lavoro, e senza vaccini e green pass niente lavoro”.

C’è poi un discrimine politico che orienta le scelte del premier, e che anche Enrico Letta ha riassunto così: “I tamponi gratuiti sono un segnale molto negativo, che penalizzerebbe tutti coloro che hanno deciso di seguire le regole”. Nella dicotomia tra aperturisti e rigoristi, tra favorevoli e contrari al green pass, linee di frattura in cui le sfumature si perdono e che negli scorsi mesi hanno segnato la demarcazione tra negazionisti e non, sia pur in misura minore rientra anche la decisione tra tamponi gratis o meno. E dopo i fatti di sabato scorso e le polemiche che ne sono seguite il via libera verrebbe interpretato come un cedimento rispetto alla linea del governo. Che rimane quella della fermezza.

L’HUFFPOST

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