No green pass, la sfida del Viminale dopo errori e accuse: 5mila uomini per impedire altre violenze a Roma

di Fiorenza Sarzanini

A tarda sera, quando si capisce che il primo giorno con l’obbligo di green pass per i lavoratori non è stato un venerdì nero, si tira un sospiro di sollievo. Ma è solamente il primo, appunto. Perché il fine settimana più complicato da quando Luciana Lamorgese è ministra dell’Interno non è finito. E perché la vera prova per l’ordine pubblico arriverà oggi, con 50mila persone in piazza a Roma per la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil, manifestazioni in tutta Italia e l’incubo di nuove proteste segnate dalla presenza di estremisti e no vax. Le ultime relazioni della polizia di prevenzione e dell’intelligence sono rassicuranti, ma anche quelle trasmesse alla vigilia del raduno di sabato scorso lo erano e il risultato è stato disastroso. Ora si cerca di voltare pagina, di abbassare la tensione provocata da un dispositivo di sicurezza che una settimana fa non ha retto all’assalto di Forza Nuova e dei suoi seguaci. I leader — Roberto Fiore, Giuliano Castellino, Pamela Testa e Luigi Aronica sono in carcere, ma questo non basta a rassicurare. E allora il piano messo a punto per contenere i violenti è quello di massima allerta, con circa 5.000 uomini schierati per vigilare piazza San Giovanni, blindare le sedi istituzionali e gli altri possibili obiettivi sensibili, sorvegliare i seggi elettorali che si apriranno domattina alle 7, presidiare arrivo e deflusso dei tifosi che nella capitale assisteranno alla partita Lazio- Inter.

La ministra

Dopo gli attacchi e le accuse dei giorni scorsi per le falle che hanno consentito l’assalto alla sede della Cgil e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine nel centro storico di Roma andati avanti per ore, la ministra sa bene che la partita più delicata del suo mandato si gioca nelle prossime ore. Per questo le riunioni nel suo ufficio al Viminale con i vertici degli apparati di prevenzione e per la messa a punto delle misure di sicurezza con il capo della polizia Lamberto Giannini vanno avanti fino a sera. Oggi Roma sarà una città blindata con uno spiegamento di mezzi a presidio delle sedi e migliaia di uomini. Un cordone di protezione che sarà confermato nei prossimi giorni e ulteriormente potenziato — con altri 500 militari dell’operazione «strade sicure» — in vista del 30 ottobre, quando comincerà il G20 e la capitale sarà al centro della scena mondiale con l’arrivo dei capi di Stato e di governo e migliaia di persone al seguito.

Gli estremisti

I blocchi stradali, i picchetti di fronte alle aziende, i sit-in di protesta di ieri hanno causato danni limitati, nessuno scontro con le forze dell’ordine. I timori per le prossime ore e per i prossimi giorni rimangono altissimi, così come i controlli nei confronti degli estremisti già noti proprio per le azioni del passato. Negli atti dell’inchiesta sull’assalto alla Cgil di una settimana fa è ben evidenziata «la presenza di componenti del movimento politico di estrema destra Forza Nuova provenienti anche da altre città che sin dall’inizio hanno incitato la folla — sia con le parole sia con i gesti — alla violenza». Sono loro, con gli esponenti di vertice dei movimenti no vax e no green pass, a rappresentare il pericolo maggiore anche per le azioni di disturbo che potrebbero aver pianificato per arrivare fino a piazza San Giovanni.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.