Fasci, libri e sonnambuli sovranisti Fasci, libri e sonnambuli sovranisti
Sono sonnambuli i polacchi guidati dal governo ultraconservatore dei gemelli Kaczynski, che attraverso la Corte costituzionale rivendicano la primazia delle leggi nazionali sull’ordinamento comunitario. Qualcuno parla di “Polexit”, ma il modello non è Brexit: nessuno, a Est, ha voglia di finire nel tunnel della “panic fuel” inglese, ritrovandosi senza 100 mila autotrasportatori, senza benzina e senza generi alimentari. La Polonia vuole restare nell’Unione, facendola implodere. A questo punta Zdzislaw Krasnodebski, ex vicepresidente del Parlamento di Strasburgo, quando afferma «non è possibile che l’Ue si arroghi il diritto di intervenire nella nostra legge di famiglia, nelle politiche migratorie o nel modo in cui organizziamo lo Stato». Se passa questo concetto, ogni Stato diventa membro del nulla. È il progetto di un’Europa “a la carte”, dalla quale ognuno prende solo ciò che conviene, trasformandola in super-bancomat istituzionale e supermarket valoriale. Tutto fuorché la “comunità di destino” alla quale pensavano i Padri fondatori a Ventotene, dove ognuno cede un frammento di sovranità in nome di una sovranità più vasta, integrata, potente.
Il dramma nel dramma è che a questo modello di “non Europa” si iscrivono tutte le destre più estreme del Continente. Dunque Viktor Orban, che schiera la sua truce Ungheria sul fronte polacco. Dunque Giorgia Meloni, che mescola a caso le pronunce della Corte di Varsavia e quelle della Corte di Karlsrhue e vola a Madrid dai neofranchisti di Vox a difendere “nuestro parmesan y vuestra pata negra”. Dunque Matteo Salvini, che per ora non vuole morire per Danzica ma combatte a fianco dei Dodici sul Fronte del Muro, cinguettando un giulivo “E l’Italia?”. Dunque Eric Zemmour, il giornalista-intellettuale della Rive Droit, pupillo della Le Pen minore, ebreo-algerino assimilato che si dichiara berbero per non dirsi arabo, rivendica “prima la Francia”, si definisce anti-femminista e bonapartista, imperversa in tutti media francesi ed è già in testa nei sondaggi delle prossime presidenziali senza neanche essersi candidato. Feci con lui un dialogo proprio al Salone del Libro, qualche anno fa: al contrario dei nostri ducetti un tanto al chilo ha studiato, sa colpire quando scrive e sedurre quando parla. È insidioso, “contagioso”. E per questo pericoloso. Come l’Italia non deve cedere alla Resistibile Armata No-Passista che non si rassegna alle sconfitte, così l’Europa non deve arretrare di fronte all’Internazionale Sovranista che va in cerca di rivincite.
LA STAMPA
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