Salvini – Meloni, il centrodestra danneggiato dal «derby» interno: si cerca un «Prodi berlusconiano»
E oplà, il dibattito su un «Prodi berlusconiano» viene cripticamente aperto. Per certi versi questa è la cartina di tornasole dei problemi di un’alleanza che resta in testa nei sondaggi ma che sconta un deficit d’immagine e politico, su cui La Russa concentra l’attenzione: «Bisogna dimostrare agli italiani che la coalizione non è schiacciata a destra ma è di centrodestra». Con un concetto di ispirazione tatarelliana, l’ex ministro della Difesa fa capire che il buco è al centro, che quel buco va coperto, che FdI e Lega per la loro parte devono farsene carico, agevolando la nascita di una formazione in quell’area rimasta orfana della vecchia potenza forzista. Lì, alla zona di confine con il centrosinistra dove si vincono le elezioni, il centro del centrodestra è oggi piccolo e diviso, minacciato da nuove micro-scissioni che non sottrarrebbero voti ma credibilità all’alleanza. Ecco a cosa si riferisce La Russa. Ed ecco perché il leader udc Cesa rivolge un appello al Cavaliere, affinché per un verso «promuova una federazione centrista capace di allargare i confini attuali», e per l’altro «individui insieme agli alleati una personalità a cui affidare la guida della coalizione alle prossime elezioni. Altrimenti sarebbe complicato vincerle». A parte l’indole da sovrano di Berlusconi, andrebbero superate le (legittime) remore dei sovranisti Salvini e Meloni.
Si vedrà quale piega prenderà la discussione sulla premiership, nel frattempo sarà sull’ elezione del capo dello Stato che si misurerà l’unità del centrodestra. «Dovremo saper dire insieme sì o no ai candidati per il Quirinale», riconosce uno dei maggiorenti dell’alleanza: «Due nomi sui quali potremmo compattarci li abbiamo già. Sono Draghi e Berlusconi». Ma il primo a sospettare che non sia così è proprio il Cavaliere…
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