Dal Superbonus al Reddito di cittadinanza: punto per punto tutte le misure del governo

A cura di Paolo Baroni

FISCO

Rinviate plastic e sugar tax, sfuma la riduzione dell’Irpef
Al taglio delle tasse il governo destinerà 8 miliardi: al miliardo rimasto in cassa, dopo che un altro miliardo residuo è andato al fondo taglia-tariffe, ne verranno aggiunti altri 7. Tra il taglio dell’Irpef, in particolare a favore dei redditi medi (28-55 mila euro di reddito annuo) ed un intervento sul cuneo fiscale Draghi sarebbe propenso a scegliere questa seconda strada in modo da alleggerire il carico su lavoro dipendente e imprese. Tra le possibili opzioni, in questo caso, il Parlamento ha suggerito di cancellare l’Irap, ma si potrebbe intervenire su altre voci come i contributi destinati alla Cassa Unica Assegni Familiari (Cuaf) che versano le imprese. Previsto anche il rinvio al 2023 sia della «sugar tax» che della «plastic tax». Su richiesta del Mise nella manovra dovrebbe entrare anche l’esonero contributivo per lavoratori provenienti da imprese in crisi.

 PREVIDENZA

In bilico Opzione Donna, confermata l’Ape sociale
Per superare Quota 100, e «smussare» lo scalone dei 67 anni che scatterebbe nel 2022 con la fine dei tre anni di sperimentazione, il ministro dell’Economia ha prospettato una soluzione ponte che prevede il passaggio a «Quota 102» (64 anni di età e 38 di contributi) nel 2022 e a quota 104 (65+39) dal 2023. Dovrebbe essere poi confermata ed in parte ampliata l’Ape sociale mentre non dovrebbe accadere lo stesso a Opzione donna. Nel corso delle cabina di regia di ieri il ministro dell’Economia non ha fornito cifre precise circa il possibile impegno economico e quindi la composizione del menù previdenziale è rimasto in sospeso. Dai sindacati è già arrivato un primo no: per Domenico Proietti (Uil) l’ipotesi di Quota 102-104 «non corrisponde nel modo più assoluto all’esigenza di introdurre una flessibilità più diffusa di accesso alla pensione attorno ai 62 anni.

EDILIZIA

Superbonus 110% anche nel 2023, ma sarà solo per i condomini
Il Superbonus del 110% verrà prorogato sino a tutto il 2023, ma non sarà per tutti le tipologie di immobili. Sarà infatti limitato a condomini e Iacp, escludendo quindi le abitazioni unifamiliari e le villette. Per gli altri bonus edilizi, ovvero il credito d’imposta al 50% e quello al 65% per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, si prospetta invece una conferma per 3 anni, mentre non sarebbe prevista la proroga del bonus facciate al 90%. Un destino quasi segnato, quello del Superbonus, anticipato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, che pur confermando l’importanza di queste agevolazioni «per far ripartire il settore costruzioni» li aveva definiti «strumenti molto costosi», alla lunga «non sostenibili», perché se «ciascun italiano fa domanda l’effetto sui conti e sul debito è stratosferico». 

POVERTA’

Un miliardo di euro in più al Reddito di cittadinanza
La dote per il Reddito di cittadinanza aumenta di 1 miliardo. Dopo i 200 milioni aggiunti sul 2021 col Decreto fiscale con questo nuovo intervento, tra stanziamento già previsto a regime e nuovi fondi, la dotazione compessiva dell’Rdc per il 2022 sale a 8,8 miliardi, la stessa cifra di quest’anno contando anche i fondi aumentati a più riprese causa Covid. Il governo però ha messo in conto anche un restyling di questa misura destinata alle famiglie più in difficoltà prevedendo una revisione dei paletti per l’accesso, maggiori controlli, lo snellimento della platea ed il rafforzamento delle politiche attive. Dovrebbe arrivare anche una décalage degli assegni destinati ai cosiddetti «occupabili» nel momento in cui rifiutano un’offerta di lavoro. Dal restyling previsti risparmi per circa 1 miliardo di euro a regime.

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