Manovra, fino a mille euro in più in busta paga: ecco le simulazioni del taglio Irpef
In particolare, l’ipotesi prevede che sino a 40mila euro siano confermati i 120 euro (prima come bonus, sino ai 28mila euro e poi come detrazione) e a scendere in unica classe sino ai 55mila euro. È naturale che i vantaggi maggiori saranno nella fascia oltre i 40mila euro (nella simulazione 44mila), dove si trovano i lavoratori dipendenti che, al momento, non ricevono alcun “bonus” e che avranno un incremento netto, in busta paga, fino a 1.056 euro.
Nelle altre fasce di reddito, invece, l’incremento netto si attesterà sui 240 euro in più rispetto a quello incassato fino ad ora. “Ben venga la riduzione del cuneo fiscale anche se le risorse potevano essere impiegate in modo ancora più efficiente, da un lato prevedendo, ad esempio, una riduzione e revisione degli scaglioni di reddito, soprattutto per il ceto medio – spiega Francesco Savio, consigliere nazionale con delega al fisco dell’Ungdcec –. Infatti questo provvedimento fiscale interessa esclusivamente i lavoratori dipendenti mentre si poteva, o doveva, prevedere una soluzione normativa che riguardasse la generalità dei contribuenti per una maggiore equità orizzontale”. Dal 2022 dovrebbero in ogni caso essere cancellati i contributi alla Cassa Unica Assegni familiari, un intervento che costerebbe circa 2 miliardi e che avrebbe un duplice vantaggio: quello di favorire non solo le imprese ma anche le famiglie, dal momento che il prelievo riguarda anche colf e badanti e pari al 6,28% della retribuzione lorda.
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