Letta: «Pensioni, sbagliato il metodo delle quote. Sull’omofobia chiedo a Zan di trovare intese in Parlamento»
Il segretario del Partito democratico a Che tempo che fa parla di riforma delle pensioni («sbagliato il metodo della quota»), ddl Zan, elezioni anticipate, coalizione, Mps («Il Tesoro ha fatto bene, ha detto no a una svendita»)
«Il problema di fondo è che è sbagliato il metodo della quota. Secondo me più che il tema della Quota, le due cose da fare sono flessibilità a seconda dei lavori gravosi e poi dare un messaggio importante alle donne con Opzione donna». Ad affermarlo, durante la puntata di Che tempo che fa, è stato il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.
Anche il leader del Pd non nasconde dunque le sue perplessità di fronte a una riforma — quella delle pensioni — che il governo guidato da Mario Draghi ha annunciato la scorsa settimana, con uno schema basato sulla «chiusura» di Quota 100 e sul varo di due «quote» intermedie, «Quota 102» e «Quota 104».
Il sistema delle quote è fortemente voluto dalla Lega; l’esecutivo ha respinto la proposta di Matteo Salvini di applicare Quota 102 per due anni (perché creerebbe uno scalone); si starebbe invece lavorando su un meccanismo con età fissa di uscita a 64 anni fino al 2024 e contributi crescenti.
Letta — reduce dal netto successo alle amministrative, che hanno consegnato al Pd la guida di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino — ha spiegato che la tentazione di pensare ad elezioni anticipate «ci potrebbe essere, visto che noi siamo il 12% in Parlamento. Verrebbe la tentazione, ma in questo momento bisogna tenere la barra dritta per uscire dalla pandemia».
Sui temi economici, Letta ha caldeggiato la diminuzione delle tasse sul lavoro «per alzare gli stipendi». «Abbattere le tasse sul lavoro vuol dire alzare gli stipendi, essere in grado di dare stipendi più alti. Contemporaneamente va riformato il reddito di cittadinanza che deve rimanere come lotta alla povertà».
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