Letta: «Pensioni, sbagliato il metodo delle quote. Sull’omofobia chiedo a Zan di trovare intese in Parlamento»



Letta — tornato in Parlamento dopo aver vinto le suppletive a Siena — ha anche affrontato il tema della banca di riferimento per il suo collegio, il Monte dei Paschi di Siena, tornato in queste ore a far parlare di sé dopo lo stop alla trattativa tra il Ministero del Tesoro (che si è ritrovato, dopo averne evitato il default, a esserne azionista di maggioranza) e Unicredit. « UniCredit pensava di partecipare a una svendita», ha detto Letta, «il ministro del Tesoro invece è stato corretto, aveva preso un impegno per la valorizzazione. Sono convinto che ci saranno altre opzioni».

Il leader del Pd ha affrontato anche il tema del ddl Zan contro l’omofobia. «Io sono stato molto rigido nei mesi scorsi, e questo ci ha consentito di arrivare all’Aula del Senato. Chiederò in questi giorni ad Alessandro Zan, al padre di questa legge, di fare un’esplorazione con le altre forze politiche per cercare di capire le condizioni che possano portare a un’approvazione rapida del testo. Eventuali modifiche? Purché non siano cose fondamentali, sostanziali: ma mi fido di Zan».

Quanto al futuro del governo, dopo aver ribadito che bisogna «continuare con un governo che sta facendo bene», Letta ha detto di non poter immaginare «che il nostro Paese, dopo il governo Draghi, generi un governo a guida Salvini-Meloni. Non perché io ce l’abbia nei loro confronti, ma perché i loro due pariti sono legati in Europa agli tanti europeisti», ha aggiunto Letta. «L’idea che l’Italia si dia in mano a un governo guidato da Meloni e Salvini dovrebbe spingere tutte le forze europeiste, riformiste e progressiste di mettere da parte i veti e di mettersi insieme per il bene del Paese», ha aggiunto Letta.

Quanto al Quirinale, Letta ha respinto ogni discussione: «Parliamone dopo Natale», ha detto, «ora affrontiamo problemi più concreti».

CORRIERE.IT

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