Ruocco: “Al Paese serve il terzo polo, correntisti e dipendenti non resteranno indietro”
Luca Monticelli
«L’Europa ci darà più tempo» per privatizzare Mps. Ma bisognerà far capire a Bruxelles che questo termine serve al governo «per affrontare un tema, quello della presenza del capitale pubblico nelle banche, in un’ottica di funzionalità con il Pnrr». Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 stelle e presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario, dopo lo stop delle trattative tra Tesoro e Unicredit rilancia l’idea di «un terzo polo bancario che faccia della territorialità il suo elemento distintivo». Ai dipendenti e correntisti di Mps fa una promessa: «Nessuno sarà lasciato indietro».
Presidente, è sorpresa dell’epilogo della trattativa tra il Tesoro e Unicredit?
«Seguivo
come tutti quello che da subito è sembrato essere un confronto serrato
su aspetti dell’operazione tutt’altro che secondari: cioè il livello dei
rischi di credito, finanziari, operativi e legali insiti nella cessione
di Mps. Ossia cosa cedere, con quale personale e con quale dotazione di
capitale». Ha
fatto bene il governo a non assecondare le pretese di Unicredit che
imponevano una spesa di 7 miliardi per le casse dello Stato?
«Ad
esser sincera, a me pare che giustamente le preoccupazioni del Mef
siano state più complesse. E cioè di valutare, alla luce delle richieste
avanzate dal potenziale acquirente, quale sbocco dare alle parti di Mps
dichiarate non di interesse. Senza dimenticare il futuro occupazionale
di migliaia di dipendenti, oltre un terzo dei 20 mila oggi presenti.
Così come i benefici fiscali concessi e l’entità di una nuova iniezione
di mezzi freschi. Ripeto, io credo che il Mef abbia – e penso non
avrebbe potuto fare altrimenti – valutato l’insieme di questi aspetti,
tutti comunque destinati a riverberarsi, in un modo o nell’altro, sulla
collettività nel caso in cui si fosse passivamente assecondato questo
approccio “selettivo”».
E adesso cosa succede? L’Europa concederà un’altra proroga per rinviare la privatizzazione di Mps?
«Credo che l’Europa non avrà difficoltà ad assecondare una nostra richiesta, soprattutto se la si presenterà in un certo modo».
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