Ruocco: “Al Paese serve il terzo polo, correntisti e dipendenti non resteranno indietro”

In che modo?
«Un ulteriore termine sarà concesso se si riuscirà a far capire che questo giova al governo per affrontare un tema, quello della presenza del capitale pubblico nelle banche, in un’ottica di sua funzionalità con il Pnrr. Andrà cioè detto all’Europa che questo tempo gioverà a chiarire una scelta: se cioè sia più funzionale al modello di Pnrr approvato il rafforzamento di un “duopolio” bancario o se invece, coma da molti sostenuto, non sia più utile trovare una soluzione che favorisca la creazione di un “terzo polo” bancario. Un polo che faccia ad esempio della territorialità delle banche che lo compongono un elemento distintivo e coerente con le caratteristiche peculiari del nostro modello industriale, fortemente incentrato sulle pmi spesso raccolte nei distretti industriali. Questo nuovo approccio consentirebbe di guardare in modo diverso anche al contributo che la vicenda di Mps potrebbe dare alla soluzione di un altro aspetto altrettanto centrale per la realizzazione del Pnrr: penso al tema della Banca per il Sud, che certo non può basarsi sulle esili gambe della Popolare di Bari su cui fare confluire i “cascami” della rete rifiutati da un acquirente principale».

La commissione d’inchiesta tornerà su Mps? Avete intenzione di audire uno dei protagonisti della trattativa?
«Non mi sono ancora confrontata con i colleghi componenti l’Ufficio di presidenza e spero di farlo a brevissimo, già oggi. Quello che posso dire è che sono certa che la commissione continuerà a seguire con occhi attenti lo svolgimento della vicenda, proprio perché la consideriamo strategica».

Che cosa si sente di dire ai dipendenti di Mps e ai suoi correntisti?
«Che nessuno sarà lasciato indietro, è una promessa». —

LA STAMPA

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