Che cosa ha portato all’affossamento del Ddl Zan (e perché nel Pd ora c’è allarme per il voto per il Quirinale)
Sospetti sui Cinque Stelle
Al Nazareno comunque la parola d’ordine è: niente rimorsi. «Se avessimo accettato il rinvio la legge non sarebbe andata avanti e dopo un mese avrebbero accusato noi per questo ritardo». Letta non si pente nemmeno della linea dura di prima della pausa estiva. Gli alleati dei Cinque Stelle sono sospettati (non dai dem, o, almeno, non ufficialmente) di aver avuto più di un franco tiratore. Giuseppe Conte approda al Senato e dice ai suoi parlamentari: «Dobbiamo attaccare quelli di Iv». Qualche esponente del Pd, però, scuote la testa e ricorda: «L’ex premier non ha mai detto una parola per difendere il ddl Zan in tutto questo periodo…».
Bersani: «Prova generale per il Quirinale
Questo voto di ieri, però, racconta anche un’altra storia ed è un campanello d’allarme per Letta e Conte. È Pier Luigi Bersani a indicare il punto dolente: «Temo che sia stata una prova generale di quando si arriverà al quarto scrutinio per il Quirinale…».
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