Uomini grigi
Questo per dire che l’«uomo grigio» è di per sé manovriero. Al discorso pubblico, diretto al Paese dei vari Pertini o Cossiga, preferisce i corridoi. Ma una Nazione che ha bisogno di ripartire, di risorgere, che ha un’esigenza vitale di pacificazione e un desiderio estremo di empatia, ha bisogno di uomini grigi o di leader? Necessita di capi che possano siglare o garantire una pace, si chiamino Draghi, Berlusconi o paradossalmente financo Prodi, o di «uomini grigi» che hanno fatto carriera magari all’ombra dei leader? La maggior parte delle volte nella storia della Repubblica gli «uomini grigi» hanno avuto la meglio e il Quirinale è diventato un deposito di segreti. Alcuni inconfessabili.
Visto il momento che può essere paragonato all’indomani di una guerra, lo dico sottovoce, magari è arrivata l’ora di seguire un’altra strada.
IL GIORNALE
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