Manovra economica, Draghi: così riduciamo le tasse. E cresceremo di oltre il 6%
Previdenza
La decisione presa sulla pensioni, con lo stop a quota 100 e un anno di transizione verso il ritorno pieno al sistema contributivo, viene commentato così dal capo del governo: «Il nostro impegno è tornare al contributivo. Quota 100 finisce quest’anno e la nuova misura prevede una transizione a quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di età, e abbiamo rafforzato Opzione donna e Ape social». Ma per il dopo «il governo — ha aggiunto Draghi — è disponibile ad confronto intenso con le parti sociali» e con il Parlamento «perché l’obiettivo — ha ribadito — è il pieno ritorno al contributivo che è la scatola dentro cui tante cose si possono aggiustare, come ad esempio recuperare al lavoro chi ne è uscito e si trova in nero. Il tasso di occupazione è basso e le misure prese sono proprio per far entrare nel mondo del lavoro i giovani e anche i vecchi andati in pensione che vorrebbero lavorare, e bisogna fare in modo che lo facciano senza essere puniti».
L’età della pensione
Ma quale sarà il cardine del nuovo sistema, a che età si potrà
andare in pensione dal 2023, è la domanda che rivolge un giornalista:
«Non glielo posso dire perché sarà il frutto delle interlocuzioni e
degli scambi che avremo nelle prossime settimane ma anche di un conto
che si sta facendo. Perché il contributivo torni nei conti occorre che
l’età sia fissata. Al momento non glielo so dire, spero tra qualche
settimana». In ogni caso, sulla possibilità che i sindacati facciano uno
sciopero generale, Draghi sdrammatizza: «Io non mi a aspetto uno
sciopero generale, data anche l’apertura del governo al confronto con le
parte sociali, ma la decisioni è in mano ai sindacati». Di sicuro «il
governo non è rimasto traumatizzato dallo scontro con i sindacati,
scontro che non è mai esistito».
Concorrenza
Draghi risponde ad una domanda anche sulla legge delega sulla
concorrenza, che non è inclusa nella manovra: «Siamo arrivati a questo
punto pensando di presentare il ddl concorrenza oggi insieme alla legge
di bilancio poi siamo stati oberati da tante cose, domani c’è il G20, e
ci sono state diverse perplessità, anche condivisibili, su diversi punti
della legge. È stata una mia decisione: la presenteremo giovedì
prossimo, ci sono questioni molto complesse e molto tecniche. Meglio
farla bene e con l’ok unanime del Consiglio dei ministri giovedì
prossimo». Una delle riflessioni in corso riguarda anche se intervenire o
meno, superando la contrarietà della Lega, sulle concessioni balneari:
«Su questo punto ci stiamo pensando».
Monte dei Paschi
Infine, anche se non è oggetto nella manovra, si discute del dossier Mps. Qui Draghi lascia la parola a Franco: «Circa un anno fa il precedente governo ha richiesto al Mef di procedere alla dismissione di Mps, abbiamo contattato molti possibili soggetti, e l’unico interessato è sembrato Unicredit con la quale in estate abbiamo avviato una trattativa, ma siamo giunti ad un divario tra quello che Unicredit desiderava ottenere e ciò che eravamo disposti a dare». Ora la trattativa è sospesa, si chiederà più tempo alla Commissione europea, di sicuro, aggiunge Franco, «non siamo disposti a cedere la banca a qualsiasi prezzo».
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