Draghi respinge l’assalto al Reddito, sale il tetto Isee per il Superbonus
Ilario Lombardo
ROMA. Per qualche ora la possibilità è stata davvero concreta: riunire il Consiglio dei ministri oggi e ratificare le ulteriori modifiche al testo della manovra su Reddito di cittadinanza, Opzione donna e Superbonus. Nel governo erano tutti pronti. Al Tesoro, e anche a Palazzo Chigi. Poi, a un tratto arriva una smentita ufficiale che suona come un ripensamento.
L’ipotesi si sgonfia, Mario Draghi dice che può bastare il vertice del mattino con i ministri Stefano Patuanelli del Movimento Cinque Stelle, Andrea Orlando del Partito democratico e Renato Brunetta di Forza Italia, alla presenza dei tecnici del Tesoro. Non c’è nessuno per la Lega e questo, come vedremo, non è un dettaglio da poco. Da diciannove giorni la legge di Bilancio è attesa in Parlamento. Se non ci saranno ulteriori integrazioni, il testo dovrebbe arrivare venerdì in Senato. I partiti sono nervosi, la pazienza già al minimo viene ulteriormente messa alla prova dalle tentazioni quirinalizie mai smentite da Draghi. Si fa sempre più largo la convinzione che il premier stia cercando un equilibrio impossibile sulla legge finanziaria per minimizzare l’insofferenza delle forze politiche.
Tentativo abortito
La riunione convocata al mattino per chiudere i capitoli lasciati aperti della manovra rischia di trascinarsi come una riedizione del Cdm. A nome del centrodestra, Brunetta torna a chiedere un’ulteriore stretta sul Reddito di cittadinanza. Assegno a scalare (il cosiddetto “decalage”) in automatico dopo sei mesi e stop al sussidio dopo la prima offerta di lavoro. Ma come la volta scorsa la richiesta cade nel vuoto.
Il M5S continua ad avere la sponda di Draghi: il taglio scatta dopo il primo impiego rifiutato, e si perde completamente il diritto al Reddito dopo la seconda offerta di lavoro snobbata (prima succedeva alla terza). Nessun leghista è presente al vertice, dove su richiesta del Pd si decide anche di riportare l’età di accesso al pensionamento anticipato Opzione donna a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 per le autonome. Il ministro e capodelegazione Giancarlo Giorgetti è all’estero, e la riunione non viene allargata ai responsabili economici.
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