“Draghi sta facendo bene con risultati eccellenti: irresponsabile interrompere”

Augusto Minzolini

Ad Arcore, a villa San Martino, incontri un Silvio Berlusconi particolarmente sereno. Le conseguenze del Covid per il leader di Forza Italia ormai sono solo un brutto ricordo. «Mi sento bene, mi sono addirittura messo a dieta» confida. E infatti ha voglia di dire la sua, è disposto a parlare di tutto, dimostrando di avere le idee chiare sul futuro.

Probabilmente anche la politica contribuisce alla sua tranquillità. Berlusconi è convinto di avere riacquistato una posizione centrale non solo nel centrodestra ma negli equilibri del Paese. È stato uno dei fautori del governo Draghi ed è forse il primo garante della governabilità in una fase estremamente complicata per l’Italia che, dopo la tragedia dell’epidemia, deve ripartire e, in un certo senso, ricostruirsi. Poi il ruolo in cui il leader di Forza Italia eserciterà la sua centralità nei prossimi anni, si vedrà.

Presidente Berlusconi, lei è un esponente di punta dei Popolari in Europa. Nei giorni scorsi, nel dibattito interno alla Lega, c’è stata una netta chiusura di Matteo Salvini verso il Ppe, criticato soprattutto perché governa l’Europa insieme ai socialisti. Che ne pensa?

«Non mi sembra una novità. La Lega ha un ruolo, una storia e una collocazione internazionale diversi dai nostri. Questo non ci ha impedito di governare insieme il Paese e, anche oggi, molte delle maggiori Regioni italiane».

L’Italia, dopo la pandemia, sta crescendo al ritmo del 6%. Da imprenditore immagina un futuro roseo per il nostro Paese e quanto dipenderà dalla politica del governo Draghi? Secondo lei, dovrebbe aumentare la sua impostazione liberale nei provvedimenti economici o crede che non possa fare di più visto che il governo è sostenuto da una maggioranza di larga coalizione?

«Come ho detto più volte, questo governo non è evidentemente un governo di centrodestra. Draghi sta facendo bene e sta ottenendo risultati eccellenti, grazie alla disponibilità di tutte le forze politiche della maggioranza, noi compresi, ad accettare dei compromessi, per privilegiare l’unità della nazione di fronte alla più grave crisi del dopoguerra. È evidente che un governo di centrodestra metterebbe maggiormente l’accento sulle liberalizzazioni e sui tagli alle tasse per tornare a creare lavoro e ricchezza. Lo faremo quando gli italiani torneranno ad affidarci la guida del Paese. Tuttavia non ho nulla da rimproverare a questo governo, che nelle circostanze date sta facendo davvero tutto il possibile, con buoni risultati, accogliendo molte delle nostre indicazioni e delle nostre proposte».

È ancora convinto che la politica debba garantire le condizioni affinché il governo Draghi prosegua fino alla scadenza naturale della legislatura del 2023?
«Sempre di più. Interrompere il buon lavoro del governo mentre la ripresa è appena avviata e l’emergenza sanitaria pur controllata grazie al vaccino è ancora attuale sarebbe irresponsabile. Di tutto ha bisogno l’Italia meno che di mesi di conflitto politico paralizzante».

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