Cop26, intesa tra Cina e Usa sul clima: «Biden e Xi lavoreranno insieme»
L’intesa è arrivata al termine di una giornata carica di tensione. Dopo la pubblicazione all’alba di ieri della prima bozza ufficiale della Dichiarazione di Glasgow, i negoziati alla Cop26 hanno avuto un’accelerazione improvvisa. Il premier britannico Boris Johnson è tornato (in treno) nella città scozzese e ha strigliato gli altri leader — «non ci sono scuse per non agire» — invitandoli ad alzare il telefono e ad intervenire sui rispettivi team. La bozza della dichiarazione finale lascia aperte molte questioni negoziali e appare piuttosto squilibrata. Il testo è molto dettagliato sul tema della mitigazione: chiede ai Paesi di tornare con piani a breve e lungo termine più ambiziosi nei prossimi due anni ed invita ad accelerare l’uscita graduale dal carbone e dai sussidi ai combustibili fossili. Ma è abbozzato sugli aiuti ai Paesi che già subiscono gli effetti della crisi climatica. Il colpo di scena sino-americano ha ricevuto subito il plauso di Johnson, del segretario dell’Onu Antonio Guterres e anche del vice-presidente dell’Ue Frans Timmermans. Ha sparigliato le carte, e conquistato le prime pagine dei giornali, ma non è detto che riuscirà a colmare la distanza crescente fra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, anche perché questi sanno che la Cina ormai fa parte del primo gruppo.
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