L’avviso di Mattarella: anche Leone come Segni era contrario al bis

di Marzio Breda

Dieci giorni fa il capo dello Stato ha firmato il contratto di affitto per la sua nuova casa privata

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Qualcuno aveva scommesso che Mattarella sarebbe tornato sull’ipotesi di un suo bis al Quirinale nel discorso di fine anno agli italiani. Pensava, quel qualcuno, che soltanto allora avrebbe fatto capire se resta indisponibile a un secondo mandato (magari breve, come molto irritualmente gli è stato chiesto da diversi leader politici). Lui non ha aspettato che arrivasse San Silvestro. Ne ha riparlato ieri, negli stessi termini che aveva usato nei mesi scorsi. E sempre con il richiamo a un predecessore: in febbraio era toccato ad Antonio Segni, stavolta a Giovanni Leone. Del quale ha ricordato che, intervenendo con un messaggio alle Camere il 15 ottobre 1975, «ripropose la sollecitazione (già sottolineata da Segni) di introdurre la non rieleggibilità del presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco».

Come interpretare questa citazione? Come si giustifica l’insistenza a tenere vivo il tema? Perché riproporlo, mentre s’impenna il tormentone su chi sarà il suo successore e il suo nome corre ancora tra Montecitorio e i giornali?

La risposta è chiara: Mattarella considera il doppio mandato di fatto incostituzionale. E su questo si pone sulla linea di altri capi dello Stato (finora ha evocato quei due, ma ce ne sono altri) che si erano detti contrari all’immediata rielezione. Di più. Al di là della sua scelta personale, pensa che il Parlamento dovrebbe affrontare, e risolvere, la questione, rovesciando la prospettiva. Perché il problema è soprattutto quello del semestre bianco, che affievolisce i poteri dei presidenti (impedendo loro di sciogliere le Assemblee) e che andrebbe cancellato per lasciare le mani totalmente libere a chi sta sul Colle.

Questo il senso del riferimento di ieri. Ma se si vuole un altro indizio sulle sue intenzioni, è significativo che dieci giorni fa il presidente abbia firmato il contratto d’affitto per un appartamento tra i Parioli e il quartiere Salario Trieste, che aveva visitato in ottobre. Evidentemente conta di traslocare lì.

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