Boom dei prezzi più lungo del previsto presto la Bce dovrà tagliare gli stimoli

Carlo Cottarelli

Cosa succede ai prezzi delle materie prime? Più in generale, perché l’inflazione, in Italia e anche di più all’estero, si è portata a livelli non visti da anni, in alcuni casi da decenni? Quanto durerà? Dobbiamo preoccuparci?

Lo scorso luglio su queste colonne, di fronte all’accelerazione che i prezzi già allora presentavano, avevo concluso che era troppo presto per preoccuparsi e prevedere un cambiamento di rotta repentino nella gestione delle politiche macroeconomiche. Da allora però le pressioni sui prezzi sono continuate. È ora di rivisitare la questione.

Molteplici fattori

L’aumento dell’inflazione riflette diversi ordini di fattori. Primo, ci sono fattori specifici a certi settori. Per esempio l’aumento del prezzo del gas naturale (sei volte più alto rispetto ai livelli pre-Covid) è stato influenzato dalla riduzione delle scorte nell’ultimo anno per fattori climatici, da un indebolimento dei venti nel Nord Europa che ha ridotto la produzione di elettricità eolica e, sempre per l’Europa, da un aumento dell’esportazione di gas russo verso l’Est.

Un altro fattore speciale riguarda i microprocessori: l’aumento di domanda di connettività nel periodo Covid ha causato una scarsità di microprocessori, con ritardi nelle consegne e una pressione sui prezzi.

Il secondo ordine di fattori riguarda l’uscita dalla crisi economica causata dal Covid. Questa uscita ha portato a uno spostamento della domanda dall’anno scorso a quest’anno senza che l’offerta potesse istantaneamente adeguarsi. Facciamo un paio di esempi.

Difficoltà di adattamento

Il commercio internazionale nel 2020, a causa delle chiusure, ha avuto un forte calo. Quest’anno il commercio si sta riprendendo rapidamente. Il problema è che mentre la domanda si può spostare dall’anno scorso a quest’anno (la mancata spesa ha portato a risparmi), non si possono spostare dall’anno scorso a quest’anno i container rimasti vuoti. Risultato: il prezzo dei container si è quintuplicato in un anno. Stesso discorso per le camere di albergo. L’anno scorso si sono fatte meno vacanze e si è risparmiato. Quest’anno si fanno magari più vacanze, ma non è possibile spostare le stanze d’albergo vuote dall’anno scorso a quest’anno e i prezzi aumentano.

Il terzo ordine di fattori riguarda le politiche macroeconomiche. Per uscire dalla crisi economica più rapidamente, le banche centrali e i governi dei principali paesi hanno adottato politiche molto espansive, immettendo nell’economia, soprattutto attraverso deficit pubblici finanziati dall’acquisto di titoli di stato da parte delle banche centrali, una grande quantità di potere d’acquisto.

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