Brusaferro: «Nuove chiusure? La curva si può frenare. Ma tutti i cittadini devono vaccinarsi»
di Margherita De Bac
l presidente dell’Istituto superiore di sanità sulla possibilità di nuove chiusure in Italia: con ampie fasce di popolazione non immunizzate si rischia la stretta
«Siamo in una fase di deciso aumento dei contagi. Ma abbiamo la possibilità di contenerli perché possediamo tutti gli strumenti per riuscirci». Il presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico-scientifico, Silvio Brusaferro, sfoglia i dati dell’ultimo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia. E nonostante la netta tendenza alla crescita della curva, non dispera.
È speranzoso?
«In Italia l’incremento è stato netto e
generalizzato nell’ultima settimana anche se meno incalzante che in
molti altri Paesi, soprattutto dell’Est europeo. Noi possiamo e dobbiamo
insistere sulla vaccinazione e sul rispetto dei comportamenti
individuali e sociali, non dimenticando che anche chi ha ricevuto due
dosi può contrarre l’infezione seppure in misura minore».
Il messaggio è chiaro e purtroppo inascoltato da milioni di persone che continuano a non rispondere alla campagna vaccinale. Come si può convincerle, almeno in parte?
«Ricordando loro che la circolazione
del virus attualmente è sostenuta e che la popolazione non immunizzata
oltre a rischiare di prendere l’infezione in forma grave contribuisce a
tenere sotto pressione gli ospedali e a favorire la diffusione del
Sars-CoV-2. I dati non mentono, sono espliciti e facilmente
comprensibili».
Eppure i dubbiosi tendono a mantenere le loro posizioni.
«Il beneficio del vaccino è inconfutabile. Mi auguro che di fronte a numeri così schiaccianti le persone che esitano colgano
l’importanza di partecipare attivamente all’azione di contrasto alla
pandemia. Non è soltanto per una questione di tutela della salute
personale ma anche per un senso di appartenenza alla comunità».
Per il professor
Cassese non c’è parte della Costituzione in cui il richiamo ai diritti
non sia legato a quello dei doveri. È d’accordo?
«Non si può
non essere d’accordo con il professor Cassese e questo è certamente
molto vero anche nella prospettiva della sanità pubblica e della tutela
della salute, che mi sono proprie, particolarmente in pandemia».
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