Quirinale, il riscatto dei peones: per una volta conteranno (grazie al voto segreto)
«Primi segni di nervosismo»
I franchi tiratori sono dati per scontati, e secondo l’ex ministro Costa «saranno quelli della Lega e di FdI a non votare il Cavaliere». Anche se sui divanetti azzurri regna (per ora) il buonumore e goliardicamente i deputati già immaginano il primo plenum del Csm presieduto da Berlusconi, il primo messaggio di fine anno agli italiani di Berlusconi, ma soprattutto la foto di Berlusconi esposta negli uffici di tutti i procuratori d’Italia. E giù risate. Nel Pd invece il clima è pesante, e i capigruppo avvertono «i primi segni di nervosismo». Sarà perché tornano alla luce i soliti sospetti. Da una parte c’è chi teme di rimanere «vittima del nostro peccato originale», quello cioè di esser stati renziani, nonostante siano rimasti nel partito. E dall’altra c’è chi diffida della loro lealtà quando si dovrà votare per il Colle, al punto che un esponente della segreteria arriva a denunciarlo: «Berlusconi sta provando a pescare tra i traditori che lavorano per sabotare il Pd». Ma la voglia di rivincita dei peones non può essere ridotta a un problema di posti. C’è qualcosa di più profondo. Altrimenti non si spiega la decisione di Portas, che siede nel gruppo dem è a capo dei Moderati e un seggio per la prossima legislatura ritiene di averlo già conquistato «per meriti sul campo, come ha riconosciuto Letta, ricevendomi. Solo che ad Enrico gliel’ho detto. Sul Quirinale farò di testa mia: il primo voto lo darò a Bersani, perché ho grande stima di lui. Poi darò un premio alla carriera, come fosse un Oscar. E sarà per Berlusconi». Ecco…
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