Alessandro Sallusti contro Marco Travaglio: “Prova a sputt*** Renzi dopo aver fallito con Berlusconi. E fa pure l’indignato”
A tal proposito mi vengono in mente due casi: il primo è quello dell’aggressione, basata su notizie poi risultate false e costruite ad arte, che due colleghi del Fatto Quotidiano in combutta con un investigatore (in questo caso pubblico, il pm De Pasquale) hanno condotto contro l’Eni per ottenere la testa del numero uno Claudio De Scalzi (assolto perché il fatto non sussiste). L’altra è la più poderosa campagna stampa di disinformazione contro un solo uomo, per di più presidente in carica del consiglio. Mi riferisco al caso Ruby e al castello di menzogne costruito da giornalisti d’inchiesta del Fatto e di Repubblica molto amici di un investigatore (Ilda Boccassini) che è crollato alla prova dei fatti con assoluzione piena di Silvio Berlusconi, anche qui perché “il fatto non sussiste”.
Altro che Rondolino, Travaglio che con l’aiuto di investigatori (questa volta i pm di Firenze) prova a sputtanare Renzi, dopo aver fallito con De Scalzi e Berlusconi, per presunta manipolazione dell’informazione e pure fa l’indignato: è come il bue che dà del cornuto all’asino. In realtà una differenza c’è: Travaglio sa come si fa, Renzi no e ci è cascato come un fesso. Tutto qui.
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