Italia Viva fibrilla, Renzi teme il caos sul voto per il Colle
Le uscite, però, al momento non si vedono. Anzi, nega Giuseppe Cucca, uno dei nomi che già erano stati fatti ai tempi della crisi del secondo governo Conte: «Di sicuro io non me ne vado». Lo esclude Massimo Ungaro, deputato, anche lui finito nel chiacchiericcio dei corridoi del Parlamento. Esclude un addio anche Gennaro Migliore, che parla di «operazione mediatica». Ma lo stesso Migliore precisa: «E’ chiaro che non andrò mai a destra, e come me il 90% di Iv. Compreso Renzi, sono sicuro che non andrà mai con Salvini e Meloni». Parole simili a quelle di Ungaro: «Iv è nata per reagire al populismo M5s, che ha contagiato il Pd – partito in cui sono nato politicamente – e al populismo di Lega e Fdi. Per me sarebbe inconcepibile qualunque alleanza con M5s, come con Lega e Fdi. Noi dobbiamo strutturare lo spazio riformista».
Un altro parlamentare, un esponente di primo piano, aggiunge: «Di certo andiamo a fare la quarta gamba del centrodestra». E, avverte, «rompere la maggioranza di governo per l’elezione del Colle sarebbe pericoloso, rischieremmo le elezioni. Anche per questo non credo che Renzi pensi ad uno schema del genere…».
In realtà c’è chi come Michele Anzaldi non esclude niente: «Perché dovrebbe essere spregiudicato votare il presidente della Repubblica col centrodestra? Certo non voteremmo Berlusconi, ma se proponessero un Cassere – per dire – per quale motivo dovremmo dire no? Oltretutto, mentre il Pd ci dice ogni giorno che siamo fuori dal centrosinistra. Sarebbe legittima difesa, altro che spregiudicatezza». Una legittima difesa, che però – appunto – potrebbe non convincere tanti dentro Iv. Renzi è abituato a giocare a tutto campo, con mosse a sorpresa. Ma in questo caso non sarà facile ignorare il “mai con la destra” che pronunciano molti dei suoi.
LA STAMPA
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