Gas, si blocca Nord Stream 2 e i prezzi schizzano al rialzo
dalla nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni
BERLINO – Vladimir Putin dovrà armarsi di molta pazienza. Il via libera al gasdotto Nordstream 2 che collega la Russia direttamente alla Germania arriverà – se arriverà – nel 2022 inoltrato. Oggi l’Autorità tedesca delle reti, la “Bundesnetzagentur”, ha “congelato temporaneamente” l’autorizzazione all’avvio della pipeline russo-tedesca, vincolandola al rispetto dell'”unbundling”, della regola europea che imporrebbe al gigante russo Gazprom una separazione tra produzione e distribuzione, dunque la cessione della parte tedesca della rete.
Il processo di alienazione della pipeline è attualmente in corso: secondo quanto riferito dalla stessa Autorità delle reti, una controllata di Gazprom che ha sede in Svizzera, la “Nordstream 2 Ag”, starebbe fondando un’azienda per trasferirvi il pezzo tedesco del gasdotto. Ma finché questo processo non sarà concluso – probabilmente a gennaio – la “Bundesnetzagentur” ha sospeso il giudizio. E la separazione dovrà essere seria perché i russi possano sperare di incassare l’ok del regolatore.
In ogni caso, se la Vigilanza tedesca darà il via libera, per l’autorizzazione ci vorranno ancora dei mesi. Prima dovrà arrivare il nullaosta della Commissione europea, che potrebbe concedersi quattro mesi per esaminare il dossier. Poi la palla tornerebbe in campo dell’Autorità tedesca, che avrebbe altri due mesi di tempo per decidere, in teoria.
Sul mercato del gas lo “stop” a Nordstream 2 si è fatto immediatamente sentire con un brusco rialzo del 10% del prezzo, schizzato ai massimi del mese (88 euro per megawattora). Il prezzo del gas è già protagonista da mesi di una spirale di rialzi con evidenti ripercussioni sulle bollette.
Una volta concluso l’iter autorizzativo, il gasdotto russo-tedesco garantirebbe 55 miliardi di metri cubi di gas alla Germania e all’Europa, bypassando però l’Ucraina, tradizionale Paese di transito dell’oro blu che arriva dalla Russia.
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