Nelle ultime settimane Putin ha aumentato la pressione sull’Ue per le autorizzazioni a Nordstream 2 limitandosi a fornire il gas stabilito dai contratti senza mai accrescere le forniture. Una dinamica che ha contribuito alle impennate dei prezzi. E Putin ha più volte segnalato la disponibilità ad aprire i rubinetti soltanto quando arriverà l’approvazione al gasdotto che attraversa il Mar Baltico.

Mosca si aspettava un via libera entro Natale, ma con la decisione di oggi, l’autorizzazione non arriverà prima dell’estate prossima. Una prima reazione irritata è già arrivata da Londra: il premier britannico Boris Johnson ha detto a chiare lettere che la Ue “ha la scelta” tra difendere l’Ucraina – da sempre contraria al Nordstream 2 perché indebolisce il suo ruolo di Paese di transito – e approvare il gasdotto della discordia che risolverebbe in parte i problemi di approvvigionamento dell’Europa.

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