5 Stelle verso il sì ai fondi del 2 per mille. Conte: «Pronti». Cade l’ultimo tabù sui soldi ai partiti
Le critiche
Durante l’assemblea di parlamentari e senatori — che si è confrontata anche sulla destinazione dei circa 7,5 milioni di euro delle restituzioni degli eletti 5 Stelle ancora ferme sul conto e vincolate a un uso per la collettività — non sono mancate critiche. L’ex ministro Danilo Toninelli ha parlato di tradimento dell’identità 5 Stelle, dubbi anche da Daniele Pesco, Vincenzo Presutto, Alberto Airola e Davide Zanichelli, che ha chiesto di capire l’entità del guadagno «rispetto all’eventuale figuraccia»: «Se lo facciamo per 300 mila euro c’è da capire se il gioco vale la candela».
Meno fondi con il taglio dei parlamentari
Vito Crimi ha fatto il punto sui conti del Movimento e ha avvisato: «Non erano i banchetti degli attivisti» a farci arrivare le risorse «ma il blog di Grillo e la Casaleggio». L’ex capo reggente ha ricordato che nel 2013 e nel 2018 le iniziative sono state finanziate «non dai cittadini ma dai parlamentari» e ora «avremo parlamentari in meno e quindi anche meno soldi da loro». Il tesoriere Claudio Cominardi ha sottolineato: i parlamentari che non versano i soldi delle restituzioni «stanno creando un danno all’associazione, questa cosa determina un problema. Se si mettono in regola il prima possibile è meglio per tutti. Inoltre, tutti coloro che intendono assumere un incarico nel Movimento devono essere in regola».
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