Coprifuoco e viaggi sospesi: l’Europa alza la guardia contro il Covid, ma torna l’incubo lockdown
Emanuele Bonini
Belgio, Germania, Repubblica Ceca, anche Italia, ancor di più Paesi Bassi. Il Covid nella sua nuova variante Omicron ha preso a circolare per l’Europa, che adesso guarda all’immediato futuro con rinnovata preoccupazione.
L’Unione europea torna a chiudersi nei confronti del resto del mondo, con l’intenzione di non intervenire, per ora, sulla libera circolazione interna. Ma intanto negli Stati membri tornano i coprifuoco, e l’Ue inizia a cancellare appuntamenti dalla agende. I fattori di rischio per la ripresa iniziano a materializzarsi, e c’è anche l’incubo di una nuova recessione oltre a quello di nuovo lockdown.
In Belgio, dove è stato registrato il primo caso di nuovo Coronavirus, decretato il coprifuoco dalle 23 alle 5, ma ancora non sono state annullate fiere e mercatini natalizi. Nei Paesi Bassi da domani scatta la chiusura dalle 17 alle 5 per tutti i negozi e servizi non essenziali, supermercati aperti fino alle 20. Al peggioramento della situazione si aggiungono le 61 persone giunte positive ad Amsterdam da due voli provenienti da Sudafrica. Si teme che possano aver contratto la nuova variante, considerata più contagiosa, e sono stati messi in isolamento. Allerta massima, come in Germania, dove i casi accertati di persone positive al Coronavirus con mutazioni tipiche della nuova variante sono due, entrambi in isolamento, con un terzo caso sospetto. Un contagio sospetto anche in Repubblica Ceca, e due conclamati nell’unico ex membro Ue, il Regno Unito, che torna al regime restrittivo.
Il premier Boris Johnson annuncia la reintroduzione di obbligo di mascherina sui mezzi pubblici e nei negozi, ma soprattutto tamponi obbligatori al momento dell’arrivo e auto-isolamento fino al momento della risposta negativa del test. Misure di precauzione. «Non sappiamo quanto sia pericolosa» questa mutazione. Si rischia ora un effetto domino. Londra ricorre di fatto a quello che nell’Ue è il «freno d’emergenza», il dispositivo che consente ai governi di reintrodurre quarantene e tamponi anche ai vaccinati. Il regolamento sul green pass prevede che in caso di necessità si possano applicare anche ai cittadini comunitari. L’Austria non vieta l’ingresso agli europei, ma ha sospeso i viaggi turistici fino al 13 dicembre attuando di fatto una restrizione agli ingressi nel Paese.
L’Europa degli Stati sin qui ha deciso di vietare e restringere i voli da e per Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sud Africa, Zimbabwe. Da questo momento solo cittadini Ue e residenti nell’Ue, oltre ad alcune pochissime categorie di viaggiatori essenziali quali operatori sanitario, potranno entrare se provenienti da questi Paesi dell’Africa meridionale. Sono, al momento, le uniche misure prese a livello condiviso. Tutto è rimesso alla decisione dei singoli governi, e ora si teme che si possa procedere in ordine sparso.
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