Sovranismi: farfalle & virus Perché un muro non ci salverà



Tornano alla mente le farneticazioni di «blocchi navali» per fermare il traffico che ogni tanto risuonano nel sempre più stanco discorso dei nostri «sovranisti»: puoi chiudere le frontiere quando vuoi, alzare tutti i muri che vuoi, ma se dall’altra parte c’è un sovranista più sovranista di te, non c’è barriera che tenga. Domandare alla sovranistissima Polonia che, dopo aver contestato la solidarietà europea, ora deve difendere i suoi confini dai giochi sporchi del dittatore Lukashenko, dietro le cui spalle si staglia il profilo dell’orso russo.

Le farfalle, si sa, varcano con facilità le frontiere. Così i virus, l’inquinamento, le nubi tossiche, i criminali, le armi, le truffe telematiche, il deep web e i traffici clandestini, compreso quello degli esseri umani. Nessuno è sicuro all’interno del suo territorio, se non riesce a collaborare con chi ne è al di fuori. Non è del resto una cosa recente, e non c’era davvero bisogno delle scoperte della fisica o della farfalla del Brasile per accorgercene. In tutte le culture e in tutte le religioni esiste una regola d’oro che è alla base dell’etica della reciprocità: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Ovvero: i diritti di ciascuno sono un dovere per l’altro. Certe volte pensiamo di essere più furbi a violarla; poi ne paghiamo il prezzo.

CORRIERE.IT

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