Greta Beccaglia, la giornalista molestata in diretta tv dopo Empoli-Fiorentina: «Mi sono sentita come un oggetto su cui sfogare la rabbia»
Elisa Messina
«Mi sono sentita oltraggiata,
violata. Per quella persona ero come un palo da prendere a calci per
sfogare la propria rabbia. Non erano tifosi, erano carnefici». Greta Beccaglia,
27 anni, giornalista sportiva di Toscana Tv, agli apprezzamenti fuori
dallo stadio purtroppo c’era abituata. Stavolta però è andata peggio:
mentre era collegata in diretta tv fuori dallo stadio alla fine della partita Empoli-Fiorentina, un tifoso passa e le dà un grosso schiaffo sul sedere.
Passano altri due e le rivolgono frasi oscene. Il video di quei secondi
tremendi in rete è dappertutto ed è uno di quegli episodi disgustosi
che speri archiviati per sempre nella società attuale. E invece. «Ma
vuole sapere la dinamica precisa? – spiega Greta – Prima si è sputato
sulla mano e poi mi ha dato uno schiaffo sul sedere, forte, violento,
che ha fatto male anche fisicamente». Sul caso è intervenuta anche la
presidente del Senato Elisabetta Casellati che
ha espresso solidarietà a Baccaglia e si è augurata che «quelle
inaccettabili molestie in diretta tv siano perseguite senza esitazioni».
A settembre ci siamo indignati per i cori sessisti allo stadio Marassi di Genova rivolti
alla ragazza che falciava il prato prima della partita. Anche lei,
Greta, stava facendo il suo lavoro quando è stata aggredita
«Per
questo voglio parlare a voce alta e ripetere più che posso che quello
che ho subito non deve capitare più a nessuno. Quello che mi è successo a
telecamere accese succede, purtroppo, a tante ragazze in circostanze
diverse. E che magari non riescono a reagire. Io, nonostante tutto, sono
fortunata. Posso far arrivare forte il messaggio per tutte le altre e
voglio farlo».
Subito dopo la prima
aggressione è rimasta interdetta ma è riuscita a reagire persino
educatamente, ha detto: «No, non puoi fare questo, mi dispiace»
«Ero
sconvolta. Ma cercavo di mantenere un atteggiamento professionale per
rispetto nei confronti dei telespettatori, sono fatta così».
Rispetto che nei suoi
confronti non c’è stato. Anche dopo quello schiaffo: non aveva ancora
finito di parlare che altri due passano le rivolgono apprezzamenti
osceni. Tutto in diretta.
«Sono stato due minuti e mezzo di
collegamento tremendi: dopo gli insulti c’è stato un altro uomo
incappucciato che mi è venuto addosso e mi ha toccato nelle parti
intime. Non è ammissibile che capiti una cosa del genere proprio nel
giorno in cui la serie A scende in campo con il segno rosso sul volto
per sensibilizzare sulla violenza alle donne. Sembra un assurdo».
Una vera escalation di aggressioni e di molestie in una manciata di secondi.
«Tutti
urlavano e io mi sentivo impotente. Mi ha sconvolto lo sguardo di quei
tifosi, erano feroci, da carnefici. I tifosi non sono così, non
dovrebbero essere così. Ma sa cosa mi ha ferito anche? Che nessuno
intorno a me ha detto niente. Tutti vedevano, ma nessuno faceva o diceva
niente.
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