“La Russia pronta all’attacco a gennaio con 175mila uomini dispiegati al confine con l’Ucraina”. Ecco le quattro basi del blitz
Fonti aperte osint consentono di esaminare anche un poderoso percorso di spostamento di truppe russe dall’est all’ovest, che sarebbe in corso tuttora. Christo Grozev, lead analyst di Belingcat, ha rilanciato su twitter un video – ancora da confermare – in cui è possibile vedere massicci spostamenti di un convoglio militare molto lungo, che passando lungo il confine settentrionale del Kazakistan, è transitato dall’area di di Mosca e si è diretto a nord est, non lontano dal confine bielorusso, appunto nella zona di Yelnya, per poi iniziare a scendere, a sud, verso l’Ucraina.
Biden ha annunciato che «quello che sto facendo è mettere insieme quello che credo sarà il più completo e significativo insieme di iniziative per rendere molto, molto difficile per il signor Putin andare avanti e fare quello che la gente teme che possa fare. Questo è in gioco in questo momento». Lasciando intendere che siamo vicini al momento in cui gli Stati Uniti riterranno varcata la linea rossa che non può essere varcata. Il segretario di Stato Anthony Blinken è stato in Europa la scorsa settimana, e al centro dei suoi colloqui c’era appunto l’Ucraina. Biden ha dichiarato di essere «continuamente» in contatto con i leader europei. Fonti diplomatiche confermano a La Stampa che il contatto con la Farnesina è in questo momento costante, e il premier Mario Draghi sta seguendo «personalmente» con estrema attenzione l’evoluzione dell’ammassamento di truppe russe vicino al confine ucraino. Raccontano che Draghi sia in questo il leader italiano più vicino a Biden, mentre Berlino si muove tenendo in considerazione le preoccupazioni del sistema tedesco per i tanti contratti bilaterali che ruotano attorno all’avvio effettivo, inizialmente previsto entro fine dicembre, gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2.
LA STAMPA
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