Le istituzioni e il gioco al massacro
Subito dopo era arrivato il disegno di legge Zanda-Bressa-Parrini, con l’obiettivo – sotteso – di far rientrare dalla finestra il congelamento del tandem Mattarella-Draghi appena uscito dalla porta. E di riproporlo con la complicità, ipotizzata e neanche tanto nascosta, dell’attuale inquilino del Quirinale. È a questa confusione, alla faciloneria, alla leggerezza con cui, dal suo punto di vista, si sta giocando con la più alta delle istituzioni, che il Presidente si è ribellato. Perché considera inaccettabile confondere una riforma costituzionale che il Parlamento, se vorrà, potrà approvare, con la soluzione di un problema politico, ancorché il principale che di qui a un mese e mezzo dovrà essere affrontato e risolto .
Con la definitiva uscita di scena dell’ipotesi di rielezione del Capo dello Stato, e con l’insistenza per tenere Draghi alla presidenza del Consiglio, la trattativa per il Quirinale torna al punto di partenza. Non c’è, al momento, un filo di comunicazione tra i partiti che dovrebbero contribuire all’elezione nello spirito della Costituzione, che prevede un confronto tra schieramenti opposti per eleggere un Presidente al di sopra delle parti. Una conferma di questa incomunicabilità, del resto, s’è avuta ieri anche con la spaccatura in Consiglio dei ministri sulla ripartizione degli sgravi fiscali a favore dei redditi più bassi, per trovare fondi per il taglio delle bollette. Una divisione secca tra centrodestra e centrosinistra, senza alcuno spazio di mediazione per Draghi, che alla fine ha dovuto arrendersi. Di questo passo, oltre a non individuare la soluzione per il Quirinale, le rotture interne alla maggioranza finiranno con l’indebolire anche il governo, nato per affrontare l’emergenza Covid e la realizzazione del Pnrr. E a sciupare il momento di grazia che vede l’Italia in testa per i dati sulla ripresa economica e considerata un esempio per la reazione alla pandemia. Quando ci si chiede perché metà degli elettori non va più a votare, forse bisognerebbe cercare le risposte in questo mediocre spettacolo quotidiano.
LA STAMPA
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